Calabria e Basilicata, vicine al tacco dello Stivale
La Calabria ha una “vicina di casa” meravigliosa, la Basilicata, con la quale condivide il gruppo montuoso del Pollino, una sequenza di montagne tra le più belle del Sud Italia.
Sul confine di nord-est la montagna lascia però spazio a colline e pianure. Lungo il braccio destro del golfo di Taranto, i lidi lucani si mischiano con quelli calabresi.
Lì, subito dopo le fertili pianure di Scanzano Jonico, Policoro, Rotondella e Nova Siri, proprio lì comincia la striscia di territorio della Provincia di Cosenza che chiamiamo Alto Ionio.
Più a sud ecco aprirsi la rigogliosa piana di Sibari, nota per la raccolta delle clementine.
Rocca Imperiale
Visto da immagini aeree, il borgo di Rocca Imperiale sembra quasi un alveare che ha preso forma a partire dalla base del possente castello.
Terra straordinariamente coccolata da Madre Natura, dove più di 40 tra coltivatori e confezionatori hanno dato vita al Consorzio del Limone di Rocca Imperiale IGP, un prodotto profumatissimo e molto succoso.
Oriolo
Lo spettacolare scenario calabrese offre altre perle. Prosegue con l’immagine, altrettanto bella, del centro storico di Oriolo.
Nell’entroterra magico dell’Alto Ionio Cosentino troviamo questo piccolo borgo su cui svetta il castello medievale.
La fortezza fu posseduta dalla famosa famiglia Sanseverino e dai Pignone del Carretto (origine napoletana).
Roseto Capo Spulico, sulle orme di Federico II
Percorrendo la Statale 106 – che scorre lungo l’intera costa ionica – si arriva all’imponente castello federiciano presso Roseto Capo Spulico, visione magica su quel tratto di strada a ridosso della battigia.
La mole impressionante del vecchio maniero è a picco sul mare turchese.
Sibari, una delle città più ricche della Magna Grecia
Sempre sulla ss 106, nei pressi della foce del Crati, il turista può visitare il più importante museo della provincia cosentina, ovvero il Museo Archeologico Nazionale della Sibaritide.
Qui si trovano collezioni stupefacenti di reperti, citiamo su tutti il magnifico bronzo del Toro Cozzante.
La struttura museale è circondata dall’area di scavo archeologico che vide il sovrapporsi di tre distinte città nel corso dei millenni.
La storia dell’originaria magnogreca Sybaris comincia nell’VIII sec. a.C.. Poi venne Thurii voluta da Pericle nel V sec. a.C.. Infine, cronologicamente più recente, la colonia romana Copiae.
Rossano Calabro
la Bizantina
A Rossano Calabro tocchiamo con mano il lascito più prezioso della cultura bizantina, potendo ammirare da vicinissimo il Codex Purpureus Rossanensis, patrimonio dell’umanità.
Il manoscritto con formidabili miniature, forse del VI secolo d.C., è composto da 188 fogli di pergamena contenenti l’intero Vangelo di Matteo e quasi tutto quello di Marco.
Corigliano Calabro
il castello dei sogni
Corigliano Calabro, che oggi forma un unico comune con Rossano, detiene un gioiello: il castello ducale, tra le dimore signorili meglio conservate in Calabria.
A metà ‘800 il barone Luigi Compagna chiamò Ignazio Perricci da Monopoli, maestro che seppe disegnare un fantastico salone degli specchi nella sala del trono.
Mistery hunters nella Sila Greca:
cosa sono quelle strane grosse pietre a forma di elefante?
Chi volesse avventurarsi alle soglie della vicina Presila e Sila Greca, non perda occasione di vedere da vicino l’Elefante di Pietra, ovvero un gruppo di pietre giganti nel territorio di Campana.
Si tratta di un’enigmatica formazione rocciosa al centro del dibattito tra studiosi e cacciatori di misteri.