Cosa vedere e dove andare in tour in Aspromonte
L’Aspromonte si offre al turista come un territorio accattivante, misterioso, in grado di suscitare emozioni forti. Terra per veri esploratori.
Il fascino della natura selvaggia si fonde armoniosamente con le strade e i paesaggi antropizzati.
Le tradizioni popolari, il folklore più genuino, sono solo alcuni degli attrattori che guidano il visitatore alla scoperta della Calabria più profonda.
Porta con te un costume da bagno per tuffarti sotto meravigliose cascate (quelle dell’Amendolea o Maesano, quelle di Mundu e Galasìa…)
E poi non dimenticare un comodo e fresco abito di lino per quando ti trascineranno a ballare la tarantella nelle feste di paese.
Quanto è emozionante camminare sulla punta dello Stivale?
A queste latitudini, dove la Penisola conclude la sua bella articolazione, il tempo sembra essersi fermato qualche secolo fa.
Sì, abbiamo qualche timido e disordinato segno lasciato dall’uomo, ma i letti assolati delle fiumare che si fanno strada tra le montagne d’Aspromonte evocano scenari da film western.
Pochi i “cavalieri” lungo il tragitto e molti casolari abbandonati.
Il santuario della Madonna di Polsi
Lasciandosi la Locride e il mar Ionio a est, nella provincia di Reggio Calabria si può esplorare il misterioso e impervio Massiccio d’Aspromonte.
Si attraversano luoghi che sono custodi gelosi di una religiosità arcaica e di un folklore affascinante.
Si pensi al santuario della Madonna di Polsi (o Madonna della Montagna), meta ogni 02 settembre di migliaia di persone in pellegrinaggio per la festa della madonna di Polsi.
Qua si fa una festa popolare che non vede mai mancare il suono di un organetto, il ballo sfrenato a ritmo di tamburello e l’assaggio di carne di capra.
Pietra Cappa
Singolarissimo, nelle vicinanze, è il monolite di Pietra Cappa. A 830 mt circa d’altezza sembra un “testone” grigio che si erge nella vegetazione, tanto da somigliare a una presenza aliena!
Verso sud,
verso la Calabria che parla greco
Più a sud, si può far tappa a Staiti, per vedere da vicino quel che resta della suggestiva chiesa di santa Maria di Tridetti.
Proseguendo oltre, si mette piede in un mondo in cui la contaminazione greca ha un’influenza ancora evidente.
È la lingua parlata a essere reduce da una trasformazione che porta con sé frammenti d’un vocabolario greco.
Gallicianò e Bova
Sono terre in cui si parlava greco.
Ancora oggi vi sono decine di persone che utilizzano vocaboli di un idioma arcaico, lontano parente della lingua parlata in Grecia oggi.
Consigliamo una gita a Gallicianò, frazione di Condofuri, oppure a Bova, due delle ultime roccaforti custodi del greco di Calabria.
Borghi fantasma e borghi spopolati che resistono
La vecchia Amendolea, sempre nel comune di Condofuri, conserva quelli che sono i resti di un piccolo borgo in cima a un colle.
Andateci con una guida. Sono ruderi affascinanti di castello, chiese, cisterne, edifici, che si distinguono nel paesaggio dominato dalla omonima fiumara, l’Amendolea.
Nell’alto corso della fiumara la natura offre la possibilità di godere anche di cascate meravigliose.
Un po’ più distante, Roghudi vecchio stupisce i forestieri perché sembra un set cinematografico senza attori, un paese fantasma salutato dai suoi ex abitanti negli anni ’70, dopo alluvioni e frane devastanti.
Lo spettacolo rupestre di Pentedattilo
Cari turisti, non dovete mancare nemmeno all’appuntamento con Pentedattilo (alcuni scrivono Pentidattilo), la cornice rupestre più iconica.
Il misterioso monte Calvario pare trasformarsi in una gigantesca mano di pietra solleticante il cielo.
A Gambarie si scia vista mare!
A Gambarie d’Aspromonte i turisti hanno la possibilità, alle prime abbondanti nevicate, di risalire fino a 1400 mt circa, e di fare una discesa sugli sci avendo di fronte la visione magica dello Stretto di Messina.
Spettacolo unico.