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Cosa vedere a Belmonte

Una bella collina con affaccio sul mare: Belmonte Calabro e i suoi vicoli straordinari

Il nome già lo qualificherebbe come uno dei borghi più affascinanti sull’intera costa tirrenica calabrese.
Se si osserva da una visuale aerea, questo bel paese del Basso Tirreno cosentino ha la forma bizzarra di una prua di nave protesa verso il mare.
Ma è curioso anche il paragone con la schiena d’asino, proposto da alcuni studiosi. La figura simpatica del “ciucciariello”, sul cui dorso si spostavano le merci fino a qualche decennio addietro, deve essere ancora ben scolpita nella memoria popolare locale.

Cosa vedere a Belmonte Calabro?
Cosa è importante conoscere?

Il borgo medievale e l’angioino Drogone di Beaumont

Belmonte Calabro è sorto probabilmente in un contesto militare.
In pieno Medioevo sui colli belmontesi vi erano più villaggi autonomi (santa Barbara, san Bonaventura…). Già erano state erette delle sufficienti fortificazioni in funzione anti saracena.
Anche qua vi era la costante esigenza di monitorare i pericoli che venivano dal mare.
Poi, al tempo della guerra tra gli Svevi e gli Angioini per il controllo del Sud Italia, il re angioino ritenne opportuno fondare un castello (parte della muratura è accanto all’edificio dove oggi sta la biblioteca comunale).
Era altresì necessario sorvegliare la vicina Amantea, che aveva a sua volta appoggiato le ambizioni di Corradino di Svevia.
Il maresciallo Drogone di Beaumont, verso il 1270, fu l’esecutore dell’ordine e proprio dal suo nome, probabilmente, discende il toponimo.

Galeazzo di Tarsia, barone e poeta di Belmonte Calabro

Il paese ebbe diversi feudatari. Il più famoso è stato senza dubbio Galeazzo di Tarsia, vissuto nel ’500. Un personaggio da film.
Cattivo e violento nei rapporti con i suoi vassalli belmontesi (che lo denunciarono al re e lo fecero finanche arrestare). Un barone sprezzante del pericolo, spavaldo e avventuriero.
Si distinse sorprendentemente nella scrittura di rime poetiche che gli storici avvicinano allo stile del Petrarca.

Il pomodoro di Belmonte Calabro

Tra le produzioni agricole di eccellenza abbiamo il particolarissimo Pomodoro di Belmonte, protagonista di insalate memorabili.

I fichi

L’eccellente lavorazione dei fichi, eredità preziosa di nonni e bisnonni, ha fatto nascere bellissime e dolcissime storie imprenditoriali.

Da Belmonte a monte Cocuzzo e ritorno in discesa verso la spiaggia: emozioni in mountain bike

Le antiche vie interne, utilizzate per spostarsi in groppa all’asino, sono state ripulite e recuperate da un gruppo di ragazzi – i fondatori di Calabria Bike Resort.
Il loro team supporta gli amatori e i professionisti di mountain bike in discese adrenaliniche.
Dai 1541 metri di monte Cocuzzo si arriva in bici fino in spiaggia in 3 ore di divertimento assicurato.
Assistiti dalle guide di Core Calabro, i turisti possono fare una piacevole escursione in mtb, apprezzando la cultura del territorio.

Il monumento a Michele Bianchi

Dalla statale 18, guardando verso la collina, la prima cosa che salta all’occhio è una colonna bianca alta 35 metri. Si tratta del monumento funebre a Michele Bianchi.
Egli fu un quadrumviro della marcia fascista su Roma.
Fu ministro dei Lavori Pubblici nei primi anni del regime.

La riserva naturale di Isca

Guardando verso mare, tra Belmonte ed Amantea, si scorgono i due scogli di Isca, protetti in passato dal WWF.
È un’area marina con una flora ed una fauna ittica che i sub e gli scienziati considerano un tesoro da tutelare.
Si può fare diving in sicurezza, con istruttori specializzati.

L’albergo diffuso

A Belmonte Calabro negli ultimi anni è partito con successo un progetto di ‘albergo diffuso’, e poi sono sorti b&b che ricercano una qualità di ospitalità notevolmente superiore alla media.
La lungimiranza di alcuni privati ha consentito la valorizzazione di più appartamenti per turisti nel centro storico.