San Francesco, il santo patrono della Calabria e della gente di mare
In ogni itinerario di turismo religioso in Calabria, visitare il santuario di san Francesco di Paola dovrebbe essere una delle cose da fare in cima alla lista.
Un posto bellissimo. Una storia fenomenale.
Si narra che Francesco di Paola (il cognome – secondo alcuni studiosi – è Martolilla) fosse considerato un predestinato alla santità sin dall’adolescenza.
I contemporanei vedevano in lui una figura di campione d’umiltà, un uomo esemplare.
Una persona determinata a seguire le sue scelte penitenziali senza alcun cedimento.
La madre, Vienna, col marito Giacomo, fecero un voto a san Francesco d’Assisi nel 1416, quando nel figlio appena nato fu riscontrato un difetto a un occhio. Guarì.
Intorno ai quindici anni d’età venne il momento di sciogliere il voto e gli fecero trascorrere un anno nel convento dei francescani di San Marco Argentano, in provincia di Cosenza.
Alla fine di quell’esperienza egli aveva, in cuor suo, già abbracciato il sogno e la missione di fondare un proprio movimento spirituale.
Viaggi e formazione
Francesco fece un “viaggio di formazione” con i genitori ad Assisi, Loreto, Roma e un passaggio nell’abbazia benedettina di Montecassino.
Tornò poi a Paola per ritirarsi a vita solitaria.
Il viaggio e gli incontri fatti servirono per vedere da vicino come funzionavano le cose negli ordini monastici e in Vaticano.
Allontanò da sé ogni comodità materiale e, ci piace pensarlo, Francesco fu uno dei primi vegani della Storia 🥬 .
Francesco aveva una consapevolezza e una convinzione mai registrate prima in altri eremiti.
Si costruì un giaciglio e ricavò nella terra una grotticella che gli fece da riparo improvvisato, proprio nei luoghi dove oggi sorge il santuario più visitato della Calabria (l’edificio odierno ha inglobato ogni traccia originaria).
Nei primi anni molti conterranei lo hanno aiutato in questa sua impresa di edificare una cappella e di rendere più accogliente il romitorio, dove accolse successivamente i primi seguaci.
Diede consigli e conforto a migliaia di persone. Fu un leader morale, il Vangelo era più bello se narrato dalla sua bocca.
Le sue parole funzionavano nei cuori delle persone semplici e gli ecclesiastici capirono che quell’uomo avrebbe lasciato un segno eterno.
L’Ordine dei Minimi
Negli anni ’70 del 1400 le autorità religiose e il Papa riconobbero l’Ordine dei Minimi.
La disciplina di Francesco di Paola partiva dall’idea di un eremitaggio molto duro, con privazioni e rinunce estreme.
I miracoli del santo
Diversi malati beneficiarono di guarigioni miracolose.
Infatti alla sua morte, avvenuta in Francia a Tours nel 1507 (era lì perché il re Luigi XI aveva richiesto con una certa insistenza la sua presenza a corte), la Chiesa organizzò il processo per accertare la veridicità dei miracoli.
Le autorità della Chiesa iniziarono una raccolta di prove e una escussione di testimoni dei prodigi e delle guarigioni – che portò alla proclamazione a santo il 1° maggio del 1519.
Nel santuario si può fare un articolato percorso culturale e di fede.
La passeggiata si conclude nella cappella in fondo alla navata laterale della basilica antica, area che corrisponderebbe alla prima chiesa edificata dal santo.
Qui sono custoditi:
- un reliquiario con cinque frammenti ossei superstiti, tornati in Italia nel 1935, poiché le spoglie di Francesco avevano subito nel XVI secolo la devastazione incendiaria degli eretici Ugonotti;
- il mantello, legato all’iconografia dello sbalorditivo attraversamento dello Stretto di Messina;
- lo scapolare con cappuccio, la tunica interna, calze, sandali;
- il molare, che secondo la tradizione donò alla sorella Brigida prima di partire per la Francia;
- la pentola, che la tradizione associa all’incredibile cottura di una minestra di fave fatta in pochi secondi, per rimediare a una sua dimenticanza;
- una copia autentica delle deposizioni dei testimoni, ovvero i processi di beatificazione e canonizzazione;
- una corona del Rosario.
É ancora vivo il ricordo del clamoroso furto di reliquie e reliquiari del 1983.
San Francesco di Paola è patrono della Calabria e protettore della gente di mare (quest’ultima decisione papale fu presa nel 1943).