Visitare la valle del Savuto
Il territorio intorno al fiume Savuto si offre ai turisti e ai visitatori come un luogo pieno di mete da scoprire, sia per quel che concerne il turismo naturalistico che per quanto riguarda il turismo culturale ed il turismo enogastronomico. Ma cosa vedere nella valle del Savuto?
Vi diamo qualche dritta, come per esempio visitare il castello di Cleto e il castello di Savuto (frazione di Cleto), oppure quello di Aiello Calabro, gli scavi archeologici di Serra d’Aiello, oppure ancora il cosiddetto Ponte di Annibale in territorio di Scigliano. Sono solo alcuni dei punti di interesse che il Savuto offre al visitatore.
Il fiume Savuto, importante via di comunicazione
La valle disegnata dal fiume Savuto è una delle più lussureggianti ed è altresì uno di quei passaggi naturali strategici che più hanno influito sulle vicende umane delle comunità che qui si sono insediate.
Infatti il Savuto è stata una via naturale in grado di collegare gli approdi tirrenici del golfo lametino alla valle del Crati, a Cosenza, e favorire i contatti con la pianura della Sibaritide o con il bosco della Sila.
Accanto ad un pezzo del fiume oggi si snoda un tratto fondamentale della A2 – la moderna Autostrada del Mediterraneo.
Temesa, l’Odissea e le miniere di rame
Proprio sulla sponda nord della foce del Savuto stava, tra II e I millennio a.C., il ricco agglomerato di villaggi che risponde al nome di Temesa.
Secondo alcuni interpreti del mito greco, Temesa fu luogo di approdo di Ulisse e compagni di ritorno da Troia.
Temesa salta fuori in uno dei tanti racconti farciti di leggenda, ancor prima della comparsa storica, vera, delle colonie della Magna Graecia.
Sono quei racconti sul ritorno degli eroi greci dalla guerra di Troia, che fanno grande la storia di questo territorio.
E Temesa è anche menzionata nell’Odissea. A fare il suo nome è la dea Atena. Siamo nel I libro, a Itaca. La scena è questa: Mente, re dei Tafi, è a colloquio con Telemaco. Ma in realtà quello non è Mente, bensì un inganno, un incantesimo di Atena che ha assunto le sembianze di quel sovrano. Mente (Atena) rassicura il ragazzo sul fatto che Ulisse sia ancora vivo. Dice di essere diretto a Temesa, dove scambierà il ferro con il bronzo.
I borghi meravigliosi di Aiello Calabro, Cleto e Nocera Terinese
Aiello Calabro è un carinissimo borgo dalla storia gloriosa, con vicoli e piazze stupendi, custodi di tradizioni popolari antichissime.
Cleto è uno di quei borghi incredibili di Calabria, costruiti aggrappati ad una roccia. Camminare per quei vicoli dall’urbanistica impossibile consente di riflettere sull’ingegno dell’uomo e sulla storia dei materiali e dell’architettura.
Dal castello cletese si può fare anche un bellissimo cammino a piedi fino all’altro castello presente nel borgo di Savuto.
Qui si gode di una vista panoramica fenomenale sulla parte finale della vallata solcata dall’omonimo fiume.
È un luogo incantato, dove l’autostrada e i turisti che la percorrono incontrano… il mare! Sì, perché chi va verso sud, dopo un lungo viaggio autostradale è qui che fa il suo primo incontro con la magia del mar Tirreno.
Nocera Terinese si inserisce di prepotenza tra i borghi calabri più ricchi di tradizioni popolari, alcune diventate addirittura oggetto di ricerca di antropologi e sociologi.
Si pensi ai cruenti riti della Settimana Santa.
Un ponte affascinante
Sulla strada per la bella Rogliano, gli intrepidi sportivi e curiosi che vorranno risalire il fiume Savuto potranno vedere da vicino il ponte romano, comunemente conosciuto come Ponte di Annibale, nei pressi di Scigliano.
Fatto, disfatto e rifatto dagli ingegneri militari romani, era strettamente connesso alla grande via Popilia che da Capua, nel sito dell’attuale Santa Maria Capua Vetere, distaccandosi dalla via Appia consentiva il transito fino a Reggio Calabria.