Un paesaggio quasi alpestre, un bosco da favola
L’Altopiano della Sila è il paradiso verde della Calabria.
È la faccia nordica di una regione che per due terzi del territorio, abbondantemente, presenta luoghi in altura sopra i 600 metri. Un dato che sorprende, abituati a vedere scorrere sui media unicamente immagini di spiagge e scogliere.
A sud della piana di Sibari, delimitato dalla valle del Crati, e ancora più a sud circondato un po’ dalla valle del Savuto e un po’ dalle pianure lametina e catanzarese, l’altopiano silano si trova nella parte più larga e continentale della Calabria.
La Sila è un perfetto acrocoro: montagne che si trovano nel suo centro o ai lati (con dorsali alternate a vallate), l’altopiano è interamente circoscritto da una scarpata più o meno ripida.
Un contorno di cime montuose a loro volta solcate da gole scoscese nelle quali passano corsi d’acqua.
Le caratteristiche più evidenti: montagne con linee orizzontali, morbide groppe collinari, valli ariose, alcuni le hanno definite “Alpi Calabresi”. Il nome viene dal greco “hyle” e dal latino “silva”, entrambi indicanti la foresta, la selva…
Sila Grande, Sila Piccola e Sila Greca
Per comodità descrittiva si è preferito, negli anni, far riferimento a più… Sile!!
Si dice Sila Greca (la parte nord orientale dell’altopiano) per identificare un’ampia area di paesi che nei secoli hanno avuto contaminazioni bizantine, greche, albanesi, balcaniche.
Si parla di Sila Grande (monte Botte Donato, 1928 mt, la cima silana più alta), per riferirsi all’area in cui sorgono i centri turistici di Camigliatello e Lorica, dove c’è un’estesa alternanza di valli e montagne con al centro gli invasi artificiali di Cecita e Arvo.
A sud del Montenero (1881 mt) invece si estende un’altra vasta area denominata Sila Piccola, caratterizzata da dorsali selvose, vallate di una bellezza paradisiaca, da gole fluviali che sfociano nel mar Ionio, nonché da un altro lago artificiale che si chiama Ampollino.
Il turismo montano in Sila
Località rinomate come Camigliatello Silano, come Lorica e villaggi come Palumbo Sila si contendono gli arrivi turistici.
C’è la possibilità di usare impianti di risalita e poi fare dolci discese con gli sci. Il vasto bosco offre meravigliosi sentieri per lo sci di fondo.
Le zone attraenti, capaci di calamitare l’attenzione degli escursionisti e degli appassionati di montagna, sono veramente tante, poiché la Sila si spalma su più di 150mila ettari nelle province di Cosenza, Catanzaro e Crotone.
Un’immensa area protetta, un parco nazionale che ha il lupo appenninico come immagine identitaria.
Alberi giganti, funghi deliziosi e la patata IGP della Sila
L’albero simbolo della Sila, in generale, è il pino laricio. Vi sono comunque estesi faggeti, aceri, castagni e poi querce come la rovere.
L’eterogeneità della vegetazione è una caratteristica molto apprezzata dagli esploratori e dai fotografi rapiti dal foliage autunnale.
La Sila è una “miniera d’oro” per i cercatori di funghi porcini, oltre che rinomato luogo di coltivazione di una patata con tutela IGP.
Nel paradiso della Sila Greca (falde di Cozzo del Pesco) vi sono alberi ciclopici con 11 metri di circonferenza ed età di 800 anni circa.
In Sila Grande, nelle località di Fallistro e di Gallopane, abbiamo pini larici alti 40 mt e con diametri pazzeschi di 2 metri!!
Un panino con salsiccia e con caciocavallo silano DOP in riva al lago
I laghi Cecita, Arvo ed Ampollino offrono scenari sublimi, intorno ad essi un circuito di sentieri permette di fare i più gratificanti trekking nel verde che si possano desiderare.
Ed è ancor più bello fermarsi in riva al lago per dare un morso al panino più saporito, ovvero quello con salsiccia e caciocavallo tipico della Sila.
L’Abbazia Florense
Nella città di San Giovanni in Fiore l’Abbazia Florense è il luogo sacro fondato dal grande pensatore abate Gioacchino da Fiore, tra le figure medievali simbolo della Calabria religiosa.
Il monolite misterioso
Da segnalare, per i mistery hunters e per gli appassionati di costruzioni megalitiche, un singolare gruppo di formazioni rocciose nel sito dell’Incavallicata a Campana (CS).
Una di queste pietre giganti è sorprendentemente simile alla sagoma di un elefante.
Al suo fianco quello che sembrerebbe essere il basamento (un piede?) di qualcosa di più grande, scolpito a poca distanza dal “pachiderma”.
Siamo certi che la ricerca della verità su queste pietre misteriose sia già di per sé un’appassionante attrazione per curiosi e divulgatori.